Il Giorno 18 / 12 una folta delegazione costituita da membri dell’esecutivo nazionale della O.S. Cobas Lavoro Privato e dalla rappresentanza sindacale aziendale di vari luoghi della cultura ovvero il Parco archeologico del Colosseo, Museo nazionale Romano, Reggia di Caserta, Parco archeologico di Pompei, Parco archeologico di Ercolano, ecc… hanno incontrato i vertici del MiC a Roma presso la sede del Ministero della Cultura a seguito della procedura di raffreddamento per lo sciopero, che era stato proclamato dalla stessa organizzazione sindacale a causa delle forti preoccupazioni delle lavoratrici e dei lavoratori relative alle gare d’appalto al ribasso disposte ,e in alcuni casi anche aggiudicate, per alcuni importanti musei e monumenti italiani.
In primo luogo i rappresentanti sindacali hanno portato sul tavolo il grido di dolore dei lavoratori in appalto storici del Parco archeologico di Ercolano che, malgrado le loro reiterate denunce effettuate anche durante i due incontri che si sono tenuti con il Direttore ed il Rup del sopracitato sito archeologico che precisamente il 27 /01/2023 alla presenza di tutte le OOSS avevano “invitato ad accogliere il cambio di cantiere, dopo più di vent’anni, come un’occasione di innovazione e di miglioramento e che la dignità del lavoratore non sarebbe stata in nessun modo intaccata” mentre invece nonostante le successive manifestazioni e gli scioperi indetti dalla scrivente O.S che avevano anche portato persino ad una interrogazione parlamentare in merito, sono stati costretti a lasciare il loro luogo di lavoro per essere collocati altrove dall’azienda perché il bando di gara Consip aveva previsto per loro un netto peggioramento delle condizioni economiche a causa del passaggio dal CCNL Commercio al Ccnl Multiservizi e con il passaggio di cantiere l’azienda subentrante avrebbe anche potuto decidere per loro un abbassamento del monte ore lavorativo.
A tal proposito il rappresentante legale nazionale e la Rsa Cobas hanno sottolineato che la norma prevede che la stazione appaltante e nel caso specifico gli istituti autonomi possono decidere quali siano i contratti applicabili per i lavoratori in caso di gara d’appalto, pertanto il Ccnl da applicare che risulta più aderente alle specifiche mansioni che svolgono questi lavoratori sarebbe il CCNL Federculture come recentemente stabilito anche dal Comune e dal Tribunale amministrativo di Milano per i musei milanesi.
I funzionari del MiC e il rappresentante della Direzione generale dei musei concordato con il fatto che l’applicazione del CCNL Federculture sarebbe effettivamente la migliore soluzione per i lavoratori in appalto ed anche per i dipendenti della società in house Ales Spa. La Rsa e la O.S Cobas LP hanno ricordato ai rappresentanti del Ministero che da molti anni il MiC soffre di una grave e cronica carenza di personale nell’ordine di diverse migliaia di unità a causa del blocco del turn over e la soluzione più logica e di buon senso per i lavoratori storici in appalto sarebbe l’avvio di un concreto percorso di internalizzazione nell’ambito del comparto ministeriale. I rappresentanti del MiC hanno sottolineato che fin dall’inizio della nuova legislatura è loro intenzione agire in discontinuità con i governi precedenti dando maggiore attenzione e tutele ai lavoratori del settore avviando un percorso di internalizzazione dei lavoratori in appalto attraverso la società in house Ales Spa ma che ci sono delle oggettive difficoltà burocratiche e normative che cercheranno nel tempo di superare .
Le lavoratrici e i lavoratori presenti in rappresentanza dei loro colleghi hanno accolto con favore le parole del funzionario e del rappresentante della Direzione generale dei musei e hanno ribadito le oggettive criticità che riscontrano quotidianamente nei luoghi di lavoro come ad esempio per i lavoratori di Opera Laboratori fiorentini che ,malgrado sono costretti a svolgere anche il ruolo di controllo accessi essendo esposti quasi completamente alle intemperie e a tutte le avverse condizioni atmosferiche, vedono applicato loro un CCNL del Commercio che prevede la totale decurtazione del già magro salario dopo solo alcuni eventi di malattia oppure l’ingiusto trattamento economico riservato a lavoratori diplomati e laureati che conoscono diverse lingue straniere ai quali viene applicato il CCNL Multiservizi/ Servizi di pulizie.
I rappresentanti del Ministero hanno condiviso i ragionamenti e le constatazioni della O.S. ed RSA. Cobas circa l’ingiustizia perpetrata negli anni ai danni di migliaia di lavoratrici e lavoratori della cultura ma esprimevano solo perplessità nel reperire i fondi necessari al percorso di internalizzazione e allo sblocco di alcuni impedimenti normativi ma rispetto a questo la Rsa Cobas ha ribadito che basterebbe rispondere a chi fosse ingiustamente contrario politicamente che l’Italia vive l’assurdo paradosso di risultare allo stesso tempo il paese europeo che da decenni destina meno risorse economiche alla Cultura e quello che detiene la metà dei siti UNESCO (patrimoni dell umanità) del mondo e tra i più importanti monumenti, parchi archeologici e musei a livello mondiale.
La O.S. Cobas e la Rsa Cobas hanno valutato positivamente le risposte e l’intenzione di avviare seriamente un percorso di internalizzazione dei lavoratori in appalto da parte dei rappresentanti del MiC e pertanto ha temporaneamente sospeso la proclamazione dello sciopero ma vigilerà a breve tempo che le parole si tramutino in fatti concreti anche in relazione alle prossime concessioni dei servizi integrati di biglietteria e accoglienza per i luoghi della cultura che nei fatti risultano a tutti gli effetti servizi pubblici essenziali e come tali devono essere trattati soprattutto per quanto riguarda il salario, i diritti e la dignità dei lavoratori coinvolti.
Cobas Lavoro privato- Rsa