Rinnovi contrattuali, l’intesa con ConfCommercio è contro i lavoratori!

Respingiamo l’ipotesi di accordo con aumenti di pochi spicci spalmati su due anni e nessuna parola su stabilizzazione e sicurezza.

I contratti collettivi, che dovrebbero regolare diritti e salario, sono scaduti per il nostro settore nel 2019. Nella proposta di rinnovo, leggiamo un aumento di 240 euro, che non vedremo prima di Febbraio 2027. Dopo 4 anni di attesa, ci viene proposta una cifra ridicola, lontana anche dal dato reale del semplice rialzo dell’inflazione, in aggiunta anche rateizzata, non volevano fosse troppo tutto insieme.

Vogliamo aumenti contrattuali veri, che tengano conto dell’inflazione in atto, con un vero controllo delle professionalità. Non possiamo essere assunti con il livello più basso, troppo spesso in somministrazione o a part time, per poi essere impiegati in tutte le mansioni, che richiedono anche formazione e specifiche sulla sicurezza. 

Non ci interessa aumentare i fondi per le clausole elastiche, queste devono essere abolite. Non possiamo coprire le carenze di organico  con cambi turni continui e ricorso alle flessibilità. Deve essere stabilizzato il personale in forza, per chi vuole con orario full time e fatte nuove assunzioni senza lo sfruttamento di lavoratori stagionali o a tempo determinato.

Ci fa tristemente sorridere l’istituzione di un garante per il rispetto dei diritti delle lavoratrici, quando ancora subiamo colloqui di assunzione che ci richiedono bella presenza o indagano sulle nostre intenzioni personali di creare una famiglia.

Ogni giorno alle lavoratrici viene impedito, a parità di esperienza e professionalità, di poter fare la stessa carriera dei propri colleghi. Siamo costrette in mansioni di basso livello, che ci espongono maggior a rischio di infortunio, oppure veniamo rilegate in un’etichetta di un livello superiore senza alcun vero compito.

Continuiamo a presentare la nostra piattaforma in tutti i punti vendita con assemblee e riunioni fra i lavoratori.

È finito il tempo della trattativa, troppo ci è stato già tolto.

Cobas Commercio