Un altro attacco alla prevenzione

Con il messaggio n°2842 del 06.08.2021 l’Inps comunica che, in caso di quarantena l’indennità previdenziale di malattia prevista dall’art.26 del decreto-legge 17 Marzo 2020 n° 18 (cura Italia), non potrà essere erogata, per tutti gli eventi avvenuti nell’anno in corso, a partire quindi dal 01.01.2021.

L’Ente motiva questa decisione, in modo lapidario, dichiarando che, il legislatore, non ha stanziato nuove risorse per coprire le assenze dovute alla quarantena preventiva.

Vogliamo capire come mai il “Governo dei migliori” ha deciso di non finanziare più questo fondo e perché, per l’ennesima volta, debbano essere i lavoratori a pagare, sia in termini economici che di sicurezza. Soldi pubblici che DEVONO essere spesi per il bene della collettività, dove saranno destinati? Con questa scellerata decisione, chi, con un periodo di quarantena contribuisce alla salvaguardia della salute di tutta la popolazione, DEVE essere tutelato e sostenuto con ogni mezzo.

Il peso economico di questo gesto, per altro giustamente imposto dalle norme anti contagio e che ricordiamo può arrivare fino a 14 giorni, NON PUO’ e NON DEVE essere a carico del lavoratore. Chi avrà la sfortuna di trovarsi a contatto con un positivo si vedrà lo stipendio dimezzato; conseguenza questa che porterà inevitabilmente i lavoratori a non denunciare i contatti, favorendo così la diffusione del virus.

Davvero non ci sono altri canali nei quali andare a cercare fondi da mettere a disposizione di TUTTA la popolazione? A nessuno è passata per la testa l’idea, per esempio, di mettere un tetto alle pensioni d’oro? Nessuno ha avuto la brillante idea di effettuare dei controlli seri sui bilanci delle aziende che chiedono la cassa integrazione senza che ne abbiano i requisiti? Ovviamente no!

Lavoratori obbligati ad esibire il green pass per poter accedere alle mense aziendali e nello stesso tempo più soggetti a contagiarsi sul posto di lavoro, in quanto non pagati in caso di quarantena!!!

Queste sono le contraddizioni di questo governo, che probabilmente è e sarà il miglior Governo dei peggiori, tutto spostato dalla parte di Confindustria a discapito dei lavoratori.

IL VASO E’ COLMO e noi come Cobas, faremo sentire la nostra voce, per rivendicare le nostre ragioni, iniziando già da settembre a preparare lo SCIOPERO GENERALE indetto da tutto il sindacalismo di base in programma per l’11 OTTOBRE!!! 

Cobas ATAF