Cobas Capodarco: “Perseguire l’interesse generale della comunità…” Troppe volte lo abbiamo sentito dire….

“Perseguire l’interesse generale della comunità alla promozione umana, all’integrazione sociale dei cittadini; realizzare l’integrazione lavorativa di persone socialmente svantaggiate; ottenere continuità di occupazione lavorativa alle migliori condizioni economiche, sociali e professionali possibili…”.

Troppe volte nelle occasioni pubbliche abbiamo sentito uscire queste belle parole dalla bocca dei dirigenti della nostra cooperativa, altrettante abbiamo visto i colleghi con le più evidenti condizioni di disabilità venire buttati in prima fila ai cortei e davanti ai giornalisti per rimarcare la “Mission” della cooperativa. La realtà però è tutt’altra.

Già da tempo a questa ostentata nobiltà d’ intenti si contrappone una situazione in cui investimenti e risorse vengono utilizzati per scopi ben lontani dall’integrazione lavorativa dei nostri colleghi. Dall’incomprensibile acquisto di televisori da 50 pollici installati dappertutto nei corridoi delle sedi e mai accesi, si passò al più azzardato acquisto, nel 2008, della mega-sede da 6000mq a Pomezia (per un costo stimato di 5,6 milioni di euro)  che si aggiunse alle già esistenti sedi di Latina, Frosinone, Roma-Giglioli, Roma-Torricola e Roma-Ostiense (da notare che  3 delle 5 sedi erano a Roma) nell’ottica di una lunga e discutibile ristrutturazione del call-center basata esclusivamente sulla produttività degli operatori e che divenne, insieme a Ostiense e Frosinone, una delle tre sedi attive per il servizio Recup.

Ora, secondo la dirigenza, è giunto il turno di chiudere Ostiense, sede storica che aveva già subito un pesante ridimensionamento a maggio del 2017 tanto che da Open Space da quasi 100 operatori era stata ridotta ad una stanza da 10/15 operatori e che per tenerla aperta aveva impegnato il sindacato in una estenuante serie di trattative ed iniziative di lotta.

Perché è importante la sede di Ostiense? Perché il servizio trasporto disabili, a chiamata e in convenzione, gestito da Atac, lavora esclusivamente all’interno del comune di Roma e le 15 persone che lavorano nella sede Ostiense sono persone che non possono guidare e non possono usufruire dell’opzione del telelavoro (magari perché non hanno lo spazio per adibire una postazione TL a norma di legge)… ci sono quindi diversi e seri motivi per cui è importante mantenere una sede a Roma.

La cooperativa, per i nostri colleghi di Ostiense, ha proposto la seguente soluzione: alla chiusura definitiva della sede, questi potranno essere trasportati fino ad un punto di confine con l’area di Pomezia, e da lì andrà a prenderli una navetta della Capodarco per portarli a destinazione nella sede Call-Center  e così anche per il ritorno.

La soluzione proposta sta spingendo i nostri colleghi al licenziamento e all’espulsione definitiva dal mondo del lavoro: alla faccia della “Mission” di integrazione lavorativa!

Da diverso tempo ormai la nostra dirigenza ha dimenticato i fondamenti del nostro statuto e le vere finalità di una cooperativa sociale, ragion per cui ci ritroviamo oggi a denunciare una gestione che è insieme vessatoria ed incurante verso le necessità dei soci-lavoratori (con disabilità o meno), nonché lontana anni-luce dallo scopo mutualistico e sociale che è l’idea portante di qualunque cooperativa. C’è la volontà oramai palese di distruggere ogni idea di cooperazione tra soci ad appannaggio di una più spregiudicata “mentalità aziendale”. Noi lavoratori, vedendo la progressiva mortificazione dei principi di cooperazione sociale, abbiamo sentito la necessità, anni addietro, di formare un comitato di base tramite il quale abbiamo dato battaglia ogni qualvolta si è ritenuto necessario.

Oggi, in qualità di Lavoratori, Soci ed aderenti al Cobas Capodarco vogliamo denunciare tanto alle autorità quanto alla cittadinanza, la miserabile condizione lavorativa nostra e di quei colleghi disabili che sono la ragione stessa della nostra Cooperativa! Li difenderemo con tutti i mezzi a nostra disposizione. Nessuna tregua a chi vuole distruggere la solidarietà!!!!

COBAS Capodarco

 

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