Alla Piaggio di Pontedera, lo scorso 16 novembre, è morto un operaio. Colpito da un malore è finito a terra non prima di avere violentemente sbattuto la testa su un macchinario. Non imputiamo alla Piaggio il malore del dipendente di cui non conosciamo il quadro clinico, ma se un malore può essere in certi casi attribuibile alla fatalità, altrettanto non possiamo dire sulle procedure di pronto soccorso adottate dall’azienda di Pontedera.
L’operaio è stato caricato da una ambulanza Porter della Piaggio e portato in ospedale dove poche ore è deceduto.Una azienda con migliaia di lavoratori che ha la pretesa di avere un proprio sistema di primo intervento dovrebbe in realtà possedere ben altri strumenti per il soccorso immediato, un defibrillatore e un medico interno sempre a disposizione in caso di infortunimalori, modificare le procedure interne e permettere ad una ambulanza attrezzata (che la Piaggio dovrebbe avere all’interno dello stabilimento) di raggiungere i luoghi dell’incidente nel più celere tempo possibile.
Senza dubbio procedure di intervento diverse permetterebbeo interventi più tempestivi e adeguati alle situazioni, basterebbe chiamare il 118!
Alla direzione Piaggio imputiamo procedure di pronto intervento inadeguate e incapaci di offrire adeguata assistenza ai lavoratori. Alla Direzione Piaggio imputiamo di considerare la sicurezza dei lavoratori un costo aggiuntivo per l’azienda, insomma un costo da ridurre ai minimi termini
Ma con la salute e la sicurezza degli operai non si scherza. Non si specula sulla nostra salute e lo diciamo anche ai sindacati e ai loro delegati che , a cuor leggero, sottoscrivono accordi aziendale che prevedono la intensificazione dei ritmi e dei tempi di lavoro dai quali scaturisce l’aumento degli infortuni e degli incidenti nei luoghi di lavoro
CONFEDERAZIONE COBAS PONTEDERA E VALDERA
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