IGIENE AMBIENTALE – FIRMATA IPOTESI RINNOVO CONTRATTUALE

RIFIUTI

Vergognoso rinnovo del contratto collettivo della igiene ambientale dove UTILITALIA, CGIL,CISL,UIL e FIADEL si accordano per salvaguardare i propri interessi a discapito di quelli delle lavoratrici e dei lavoratori che si vedono aumentare l’orario di lavoro di due ore settimanali con in cambio una misera contropartita di 30 ore annue; lo straordinario sarà pagato meno; sarà introdotto un sottolivello (S) pagato meno; ci saranno limitazioni allo sciopero; riceveranno una vacanza contrattuale da fame.
Respingiamo questo accordo truffa con secco NO al referendum che dovrà necessariamente essere fatto.

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“Oh, che bel contratto!”, cantano in coro Cgil, Cisl, Uil, Fiadel e Utilitalia.
Il nuovo contratto collettivo nazionale dell’igiene ambientale a gestione pubblica durerà 36 mesi, dall’1 luglio 2016 al 30 giugno 2019. Tuttavia, essendo scaduto il 31 dicembre 2013, cioè 30 mesi fa e passa, la sua durata effettiva diventa di 66 mesi, cioè 5 anni e mezzo!

Il salario relativo alla vacanza contrattuale, che il rinnovo del contratto collettivo ci porta per i 30 mesi d’intervallo (trascorsi dai sindacati confederali e da Utilitalia a mettersi d’accordo su come e quanto fregarci), sarà di euro 200 lordi “una tantum”, ossia 135 € netti, di cui la metà dei quali in agosto di quest’anno e l’altra metà a gennaio del 2017.
L’aumento salariale medio previsto per i 36 mesi prossimi sarà di euro 70 € lordi, che arriveranno in busta paga in tre rate parecchio distanziate fra loro: 25 € in agosto di quest’anno, altri 25 € a luglio del 2017, gli ultimi 20 € a dicembre del 2018.
70 euro lordi che vogliono dire 45 euro netti! Una miseria che non riconosce il nostro lavoro e le difficoltà che incontriamo con un costo della vita sempre più alto! E poi, da gennaio 2017, ci sarà l’indennità integrativa di 20 euro lordi, cioè 13,50 netti! In tutto, euro 58,50 netti, ben diluiti anno per anno, per non farci diventare spendaccioni!

Tutto il resto della partita economica, altri 30 euro, è rappresentato dal cosiddetto welfare, cioè previdenza complementare, assistenza sanitaria integrativa, fondo salute e sicurezza, fondo di solidarietà bilaterale.
30 € che sono briciole, se pensiamo che le pensioni pubbliche saranno una miseria, e che la sanità pubblica è in fase di rottamazione, ecc., ecc. Padroni e sindacati sono felici e contenti, e con questa mossa foraggiano le casse degli Enti bilaterali, dove contestualmente si spartiscono tante comode e ben remunerate poltrone! Altro che le entrate provenienti dal tesseramento!

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L’orario settimanale passerà da 36 a 38 ore (2 ore in più a settimana, 8 ore e 40 minuti in più al mese) e, “a totale compensazione” (afferma l’accordo), darà diritto a una trentina di ore all’anno di permesso retribuito. E così i padroni si riprenderanno con interessi da strozzini la miseria degli aumenti salariali. E che dire, poi, delle maggiorazioni per il lavoro straordinario diurno nei giorni non festivi, le quali saranno una pura elemosina, in particolare fino alla 150a ora all’anno!
Sarà introdotto un livello per i nuovi assunti (S) più basso del 1°, il quale, inoltre, sarà allargato per infilarvi una parte dei lavoratori che adesso sono inquadrati al 2° livello. Quando si dice valorizzazione della professionalità operaia!

E non finisce qua! Cgil, Cisl, Uil, Fiadel e Utilitalia si incontreranno ancora per finire l’opera:
1) revisionando il regime delle malattie brevi, per cancellare il diritto alla retribuzione per quei giorni d’assenza e punire i lavoratori cosiddetti “assenteisti”;
2) restringendo l’esercizio del diritto di sciopero, per togliere dalle mani dei lavoratori lo strumento che fa la loro forza ed esporli sempre più all’arbitrio delle imprese.
Tuttavia i sindacati diranno: nel passaggio del servizio da un’azienda a un’altra, si è riusciti a mettere a verbale che, al personale presente nel servizio stesso, prima che entrasse in vigore il jobs act sui licenziamenti, si applicherà, “in via transitoria ed eccezionale” e fino alla scadenza di questo Contratto collettivo nazionale, l’art. 18 dello Statuto dei lavoratori, Eh Già: solo in via transitoria ed eccezionale! Bella forza, verrebbe comunque da rispondergli, con tutto quello che gli avete regalato, alle imprese!
Che fare a questo punto? Semplice: sotterrare il “bel contratto” sotto una valanga di “NO” quando questo accordo bidone dovrà essere sottoposto alla consultazione delle lavoratrici e dei lavoratori!

14 luglio 2016.

COBAS LAVORO PRIVATO – COBAS IGIENE AMBIENTALE

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