Il Ministro del lavoro coccola Confindustria… si allontana lo stop alle liberalizzazioni. Di Maio incontri i lavoratori del commercio e mantenga le promesse elettorali

Il nuovo Ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico, che in campagna elettorale aveva promesso interventi sul decreto del governo Monti noto come “Salva Italia” e si era accattivato i milioni di commessi del commercio, oggi all’assemblea di Confcommercio ha dichiarato che “La ricetta per far decollare le imprese che creano lavoro è lasciarle in pace”. Sembra davvero che queste parole chiudano ogni possibilità allo stop sulle liberalizzazioni selvagge che promettevano incrementi occupazionali e migliori condizioni lavorative, ma nella realtà hanno prodotto domeniche e i festivi al lavoro per due lire, minor occupazione, minor salario, la contrazione dei diritti e la scomparsa delle piccole realtà commerciali.

«Siamo sconcertati dalle parole di Luigi Di Maio, vicepremier e Ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico, pronunciate all’assemblea di Confcommercio – dichiara Francesco Iacovone, dell’Esecutivo Nazionale Cobas – in continuità con i governi che lo hanno preceduto, in campagna elettorale promette ai lavoratori, ma nel suo ruolo istituzionale si alliscia i padroni»

«Di Maio dichiara che “non bisogna bombardare i cittadini di leggi”. Ma è proprio quella legge, salutata come una manna dal cielo da Confcommercio, che ha prodotto un’enorme quantità di crisi aziendali che lui stesso si troverà sul tavolo del Ministero dello Sviluppo Economico.»

«Di Maio incontri i lavoratori del commercio e i sindacati di settore e mantenga le facili promesse elettorali, perché dai primi segnali questo non sembra davvero il Governo del cambiamento», conclude Iacovone.

Roma, giovedì 07 giugno 2018

Cobas Lavoro Privato