MESSICO : LA STRAGE COME NORMALE OPERA DI REPRESSIONE

Ne abbiamo parlato poco in questi giorni in cui l’attenzione si è concentrata da questa parte dell’emisfero. Ma la notizia della vittoria di MORALES in Bolivia ci ha ri-proiettato nel continente latino americano, questa volta per denunciare un massacro di studenti in Messico e dare conto delle proteste e dell’indignazione suscitata dalla barbarie delle forze di polizia messicane.
Tutto comincia con una manifestazione di studenti della Scuola Normale Rurale di Ayotzinapa, nello STATO del GUERRERO il 27 settembre 2014, giunti nella città di Iguala per richiedere maggiori fondi per l’educazione. Al termine della manifestazione hanno preso possesso per far rientro nella loro cittadina di provenienza di altri bus per contenere al meglio i manifestanti. La repressione che ne è scattata ha prodotto 5 morti immediati, decine di feriti e arrestati e la scomparsa di decine di studenti. Il ritrovamento di una fossa comune con i corpi di 38 persone avvenuta qualche giorno fa ( il 4 ottobre ) lascia presupporre che si tratti dei DESAPARECIDOS. Già nel 2011 la scuola era stata oggetto di altri omicidi nei confronti di studenti impegnati nelle rivendicazioni sociali.  In tutto lo Stato del Guerrero ne sono uscite proteste accesissime fra queste l’incendio di alcuni edifici statali e le minacce di vendetta da parte dell’Epr-PDPR  e del ERPI (due fra le organizzazioni sociali armate che operano da anni nella zona) mobilitazioni che indicano come diretti responsabili il GOVERNO FEDERALE MESSICANO ( PRI ) e il GOVERNO STATALE ( PRD ). Lo stato del Messico non è nuovo all’esecuzione sommaria di dirigenti contadini, indigeni e sindacali che avviene o attraverso l’uso delle “normali” forse di polizia o degli squadroni della morte, come recentemente avvenuto nello stato di OAXACA o in CHIAPAS.

Una trasmissione di Radio OndaRossa di Roma ha descritto e contesutalizzato i fatti.

Segui le notizie sulle mobilitazioni in Messico dalle pagine del Comitato Carlos Fonseca di Roma