VENERDì 23 MARZO ore 12.30 Presidio ai cancelli porta 1 di Corso Tazzoli – Abbiamo ormai pochi mesi per sviluppare tutte le iniziative necessarie per contrastare le politiche della Fiat e per impedire che migliaia di lavoratrici e lavoratori vengano buttati fuori dopo anni di profitti aziendali e dopo le innumerevoli prese in giro di Marchionne e C. Le Ultime dichiarazioni dell’AD sono eloquenti: solo 500 e Panda saranno ancora prodotti, nessun altro modello, e in Europa, quindi non necessariamente in Italia.
In sintonia con l’appello all’unità dei lavoratori autorganizzati di Pomigliano e di altre fabbriche del Gruppo, partecipiamo e promuoviamo una prima giornata di lotta nazionale con uno sciopero dichiarato in tutti gli stabilimenti Fiat.
Venerdì 23 a Pomigliano ci sarà un importante momento di presidio e di lotta in davanti ai cancelli dello stabilimento al quale il coordinamento operai autorganizzati ha chiesto a tutte e tutti di partecipare (vedi retro). Ma chi non potrà essere presente svilupperà sul suo territorio iniziative davanti agli stabilimenti FCA.
ribadiamo
- Nessuna organizzazione sindacale deve avere il mandato per firmare ulteriore concessioni a FCA, nessun consenso comunque mascherato deve essere dato alle espulsioni dalla fabbrica, nessuno scambio è accettabile tra qualche spicciolo e l’accettazione supina del destino a cui ci vogliono condannare.
- La consapevolezza di quanto sta accadendo ci serve per mettere insieme le forze e lottare: non abbiamo sicuramente niente da perdere : il problema di ciascuno di noi è ormai il problema di tutti.
- Fiat nei precedenti decenni mentre ci sfruttava ha accumulato dallo Stato miliardi di sovvenzioni che superano di tante volte il valore dei suoi stabilimenti, ed ha prelevato dalle nostre tasche e dalla nostra salute tutto quello che poteva prenderci. Ora non può essergli consentito di sbatterci fuori e di lucrare ridestinando l’uso dei “suoi” siti per speculazioni affaristiche/residenziali.
- Non ci interessano elemosine : le lavoratrici ed i lavoratori devono continuare ad avere un lavoro e un salario garantito. Se gli ammortizzatori sociali volgono al termine, è Fiat-FCA che deve assumersi l’onere di retribuirci per intero, dato che non ci ha solo sfruttati per decenni, ma per anni e anni – mentre ha aumentato i profitti e mentre siamo stati costretti a sopravvivere – ha scaricato su di noi e sulla collettività i costi delle sue scelte politiche aziendali.
VENERDì 23 MARZO ore 12.30 Presidio ai cancelli porta 1 di Corso Tazzoli
COBAS Mirafiori