OFFICINE RISTORI : A pagare sono sempre i solo i lavoratori

officine-ristoriSulla vicenda della Ditta Officine Ristori si scrive e si legge di tutto e di più, ma ci sono alcuni passaggi importanti per i lavoratori, che riteniamo doveroso chiarire.
Si parla di concordato in continuità: non è corretto, per ora abbiamo solo una richiesta di concordato presentata in tribunale. Se si trasformerà, e ce l’auguriamo, in un concordato di continuità lo sapremo solo nel tempo, per ora siamo ancora nella fase di richiesta di accettazione.
Preoccupante è quello che troviamo all’interno della richiesta di concordato, ovvero la richiesta di licenziamento collettivo, non quantificabile. Non hanno espresso un numero preciso, se ne sono guardati bene, ma è riconducibile a tutte quelle lavorazioni che venivano svolte per la Piaggio e che, molto probabilmente nell’accordo stipulato con Piaggio, non saranno più assegnate alla Ristori, ma fatte venire da altri Paesi, tipo Polonia e Vietnam.
Ancora, si parla di commissario che gestirà il concordato e di conseguenza il licenziamento collettivo, perché di ciò si parla e non di ammortizzatori sociali, quella sarà forse la fase pre-licenziamento, ma nel concordato non vi è traccia.
Invece tale scelta, quella di affidare i licenziamenti al commissario, è responsabilità e volontà tutta della proprietà per avere ulteriori risorse economiche da destinare ai creditori.
Ci troviamo davanti a diverse responsabilità, prima di tutto della Piaggio, che non esita a eliminare commesse alle fabbriche dell’indotto, già impoverito e messo in ginocchio, affidandole a Paesi esteri, dove le retribuzioni sono irrisorie e i diritti e la sicurezza non esistono o sono pari a zero.
Moltissimo è stato concesso alla Piaggio sia in termini di espansione, in privilegi, sia in termini di accordi che sono andati a peggiorare le condizioni di lavoro in fabbrica, ma né le istituzioni, Comune, Provincia e Regione, né le organizzazioni sindacali confederali hanno mai fatto la voce grossa per richiedere garanzie e certezze di tutela dei posti di lavoro sia in Piaggio sia nell’indotto.
Ci troviamo poi a che fare con piccoli imprenditori, come quelli Ristori, che non hanno nemmeno il coraggio di andare direttamente dai lavoratori a spiegare lo stato di crisi e la situazione reale, imprenditori che non hanno saputo diversificare, complice forse anche la Piaggio che pretenderebbe l’esclusiva da tali aziende, e che trattano i lavoratori come merce di scambio con i creditori; imprenditori pavidi che fanno gestire a un tecnico, qual è il commissario giudiziale, anche i licenziamenti; pavidi che non hanno il coraggio di dire ai lavoratori quanti di loro saranno licenziati; pavidi che non vogliono dire ai lavoratori che tipo di accordo è stato fatto con Piaggio, se due anni sono solo una boccata d’ossigeno e poi si chiude. Questi sono i nostri “imprenditori”.
E la politica? Chiare ed evidenti a tutti le responsabilità di Piaggio. Ma i nostri “politici”, Governatori, Sindaci che intendono fare? E i sindacati confederali? Chiudere ancora gli occhi? È venuto il momento, a dir la verità già da tento tempo, che Piaggio paghi i suoi debiti nei confronti dei lavoratori e del territorio.
Basta con le delocalizzazioni, basta con l’attacco ai diritti dei lavoratori, basta con lo sfruttamento all’osso di chi lavora.

COBAS LAVORO PRIVATO  –   COBAS VALDERA
www.cobaspisa.it   via S. Lorenzo 38 050-8312172

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