POLO LOGISTICO PIAGGIO : I SUBAPPALTI

POLO LOGISTICO PIAGGIOPOLO LOGISTICO PIAGGIO, SUBAPPALTO DNA

DAI 4,78 EURO L’ ORA A UNA PIANIFICAZIONE CONTRATTUALE CON L’AZIENDA CHE APPALTA IL LAVORO

Un percorso iniziato nel febbraio del 2006, quando eravamo dipendenti di PEGA (subappaltatrice di CEVA, appaltatrice di Piaggio), con un contratto-pirata UNCI, che riportava in tabella salariale il diritto a percepire 4,78 euro per ogni ora lavorata.

Il merito di questo cambiamento, che tutte le lavoratrici e i lavoratori hanno riconosciuto positivamente, in busta paga e dal punto critico delle normative contrattuali (???), va certamente riconosciuto al Cobas Lavoro Privato di Pisa. Questo miglioramento è avvenuto dopo una lunga trattativa detta “armonizzazione” conclusa nel 2008, con al tavolo trattante la nostra presenza a pieno titolo, che fino a oggi abbiamo mantenuto.

Questo progresso che i lavoratori hanno saputo ottenere è avvenuto nei capannoni Piaggio di Pisa in zona Porta a Mare. Da gennaio 2013, con la costruzione del Polo Logistico Piaggio a Pontedera, Ceva ha trasferito tutte le lavorazioni in un unico capannone, e con esse i suoi dipendenti e noi del subappalto.

Dopo molti anni i due gruppi di lavoratori hanno dovuto affrontare un tragitto di riconoscimento e di riscoperta delle loro effettive condizioni, di salario e di trattamento. Prendere coscienza che noi, nonostante i miglioramenti ottenuti e una forte sindacalizzazione, siamo indietro, e di molto, rispetto ai lavoratori Ceva, non è stato facile, viste le mansioni, simili se non uguali tra i due gruppi.

Noi del subappalto, a settembre 2013, dopo una frode fiscale in cui la WORLD SERVICE (che nel frattempo era subentrata a Pega) era coinvolta con un seguito di fallimenti disastrosi del Gruppo Viesse di cui faceva parte, fummo urgentemente convocati da Ceva per dare seguito a un cambio di subappalto con la cooperativa DNA. Si aprì una trattativa non facile (viste le deroghe al CCNL previste dal regolamento della cooperativa), durata 5 giorni (necessari per scardinare ogni pretesa di deroga peggiorativa rispetto al CCNL e per rendere questo efficace in ogni suo aspetto), dove ottenemmo il massimo possibile in quel contesto.

A oggi, dopo una maturazione delle coscienze e delle sensibilità, siamo dell’avviso che ci debba essere riconosciuto un contratto collettivo di pari peso a quello applicato ai lavoratori Ceva. Con le stesse mansioni e gli stessi orari di lavoro non è più accettabile sottostare a una pesante pressione produttiva; non è più accettabile non avere accesso alla mensa aziendale, cui hanno accesso a condizioni accettabili i dipendenti Ceva; non è più accettabile avere una busta paga inferiore, pare, anche di 400 euro al mese.

Vogliamo, infine, ricordare le richieste che ci hanno portati recentemente a scegliere la via dello stato di agitazione sindacale e dello sciopero di fine gennaio 2015, dove chiedevamo il mantenimento dei livelli occupazionali e del full-time per tutti i lavoratori del Polo Logistico.

RSU DNA Cobas

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