REGIONE LAZIO : I LAVORATORI e LE LAVORATRICI di CAPODARCO NON VENGONO RICEVUTE

DSC_0502Il SIT-IN indetto dai COBAS CAPODARCO sotto la sede della Regione Lazio per oggi, 7 settembre, aveva come obiettivo quello di avere un primo incontro cn i rappresentanti della REGIONE LAZIO a pochi giorni dalla scadenza dei nuovi bandi di gara per i servizi CUP-RECUP.

L’assenza di clausole di salvaguardia per i lavoratori e le lavoratrici e il MASSIMO RIBASSO (28%) previsto danno alla giunta regionale una responsabilità enorme con la quale verranno messi in discussione non solo i posti di lavoro ma anche il servizio pubblico.

Si ! Servizio Pubblico. perchè di questo si tratta e l’uso di operatori sociali per svolgere tale servizio è per noi INTERPOSIZIONE DI MANODOPERA. L’iniziativa di oggi segue di qualche giorno quella dei sindacati confederali ( 4 sett.) anche questa senza esito. Le OO.SS. concertative hanno ottenuto solo un tavolo  tecnico ma la REGIONE ha confermato l’intenzione di andare avanti con il bando di gara.

Eppure, le decine di lavoratori e lavoratrici non hanno trovato nessuno a riceverli…Ufficialmente uffici vuoti !!

LEGGI IL VOLANTINO

DSC_0505Contro le gare al massimo ribasso!
Per la salvaguardia dei posti di lavoro!!

La Regione Lazio ha bandito una nuova gara per l’assegnazione dei servizi CUP di tutte le ASL della Regione.
In tali servizi sono applicati da anni centinaia di lavoratori, dipendenti di cooperative sociali o aziende esterne, con retribuzioni già basse e certamente inferiori a quelle riconosciute ai dipendenti del pubblico impiego, ciò nonostante la “Direzione regionale centrali acquisti” ha elaborato una gara che “premierà” quelle aziende che garantiranno il massimo ribasso dell’offerta, senza prevedere, peraltro, per le aziende che subentreranno nella gestione del servizio CUP alcun obbligo di assunzione delle lavoratrici e dei lavoratori che da anni svolgono tali servizi dentro le ASL.
In questo modo, a breve centinaia di persone perderanno il lavoro e saranno private del reddito necessario al sostentamento delle proprie famiglie. La Regione Lazio sta mandando al macero il patrimonio professionale e umano che in tutti questi anni si è dedicato “anima e corpo” per offrire un servizio di qualità alla cittadinanza, nonostante le condizioni precarie e di super sfruttamento offerte dalla Regione.

La Regione Lazio, anziché avviare un processo virtuoso finalizzato a migliorare il servizio ai cittadini e a stabilizzare i lavoratori precari dei CUP, ha deciso di regalaDSC_0503re nuovi profitti alle imprese private attraverso la solita logica degli appalti, perpetuando all’infinito le politiche in favore di quegli interessi privati che in questi anni hanno dato linfa vitale a quel malcostume politico-malavitoso denominato “mafia capitale”.

E’ ora di smetterla con l’ipocrisia e le finte tendenze al risparmio. Le attività lavorative date in appalto costeranno sempre di più di quelle gestite direttamente. La Regione Lazio sta mettendo a gara semplicemente forza lavoro in affitto che si vuole spremere per poi gettarla all’ortiche, per continuare a regalare profitti a palate alle imprese “amiche”, in cambio di un servizio sempre peggiore per i cittadini. Nessuna attenzione, ovviamente, ai temi sociali del diritto al lavoro, del diritto ad un reddito dignitoso per se e per la propria famiglia, tanto decantati in ogni campagna elettorale.

Invitiamo il Presidente Zingaretti a fermarsi e riflettere su quanto sta veramente realizzando.
Da parte nostra avvisiamo che difenderemo con le unghie e con i denti il nostri diritti!!

Basta precarietà e sfruttamento. Giù le mani dal nostro futuro!

7 Settembre 2015

Cobas Capodarco – Cobas cooperative sociali

 

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