Con una comunicazione del 7 Dicembre scorso, TELEPOST Spa ha comunicato alle OO.SS l’intenzione di procedere al LICENZIAMENTO PER MOBILITA’ di 125 persone (sugli attuali 167 dipendenti). TELEPOST, passata pochi mesi fa nelle mani di Manutencoop Facility M. di Zola Predosa Bo, è una azienda nata dalla ESTERNALIZZAZIONE di un settore di Telecom nel 2004. Sono interessate tutte le sedi a livello nazionale con eccezione di Milano e Roma. Il 19 Dicembre scorso a BOLOGNA si è tenuta una assemblea dei lavoratori e delle lavoratrici preoccupate per il loro futuro. L’esternalizzazione di TELEPOST era maturata con l’ennesimo accordo bidone sottoscritto da TELECOM ITALIA e SLC-FISTEL-UILCOM, in tale accordo erano stati inseriti dei vaghi impegni atti a tutelare l’occupazione. Impegni non mantenuti che hanno trasformato anche tale accordo in carta straccia. Leggi il COMUNICATO delle lavoratrici di Bologna
TELEPOST BOLOGNA
Le lavoratrici della sede TELEPOST SPA di Bologna si sono riunite in assemblea in data 19 dicembre 2011 dalle ore 12.50 alle ore 13.15 fuori orario di lavoro e riunite in strada Via Stendhal n. 31 dal sindacato COBAS per esaminare la comunicazione aziendale del 7/12/2011 u.s., con oggetto: Promozione procedura di licenziamento collettivo ex art. 4 e 24 L. 223/91.
La predetta comunicazione, con la quale vengono dichiarati 125 esuberi a livello nazionale, su 167 addetti in forza, con soppressione di tutte le sedi TELEPOST SPA a livello nazionale, ad eccezione di Milano e Roma,
DESTA FORTISSIME PREOCCUPAZIONI PER IL FUTURO LAVORATIVO
Premesso che non vi è stata alcuna informativa sindacale sulla trattativa in corso (dopo ben 5 incontri ufficiali svolti nella UIR con l’azienda nessun comunicato aziendale nazionale) le lavoratrici di Bologna chiedono:
– che venga informata e coinvolta TELECOM ITALIA SPA e istituito un tavolo triangolare (Telecom / Telepost / OO.SS/RSU) per valutare la situazione e trovare soluzioni che non penalizzino ulteriormente i lavoratori coinvolti in questa cessione, in molti casi ritenuta illegittima dalla Magistratura;
– che venga portata avanti una trattativa in sede Ministeriale e non più presso la UIR, per raggiungere un’IPOTESI DI ACCORDO che preveda esclusivamente mobilità volontarie e scongiuri la “minacciata” chiusura di tutte le sedi così come previsto in procedura.
Propongono, in alternativa alle predette chiusure, la remotizzazione dell’attività svolta in Sigec, che potrebbe effettuarsi anche presso le sedi della Società Manutencoop o altre società del gruppo (vedi MP Facility), presenti su tutto il territorio nazionale. Altra soluzione potrebbe essere costituita dal telelavoro.
Restiamo pertanto in attesa di valutare in un successivo passaggio assembleare un’eventuale ipotesi che veda accolte le proposte dei lavoratori e invitano le OO.SS e le RSU a non sottoscrivere accordi che prevedano esclusivamente la PERDITA DEL POSTO DI LAVORO.
Bologna, 19/12/2011 APPROVATO ALL’UNANIMITA’ DALLE LAVORATRICI DI TELEPOST SPA BOLOGNA
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