Trasporto Pubblico Locale, riuscite le iniziative in tutta Italia

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Si sono svolte le iniziative programmate dal coordinamento nazionale TPL, che raduna diverse organizzazioni di base presenti nel trasporto pubblico e frutto di mesi di incontri nazionali
COMUNICATO PRESIDI 29-30 GIUGNO E 2 LUGLIO 2015

LINK VIDEO:   https://youtu.be/m_XP_VZD6bg

Il giorno 29 Giugno a Genova, il 30 giugno a Padova, Roma, Pisa, Viareggio, Livorno, Vasto, Firenze, Torino, La Spezia, Palermo, Brescia, i lavoratori uniti nel Coordinamento Nazionale Autoferrotranvieri nato il 27 Marzo a Viareggio, hanno dato vita ad una serie di presidi coordinati, con i quali hanno protestato contro le privatizzazioni e i tagli nel trasporto pubblico che stano umiliando la dignità e i diritti dei lavoratori e distruggendo la qualità e la quantità dei servizi per gli utenti; il 2 Luglio nel presidio finale di Milano i tranvieri milanesi che lottano contro il modello di sfruttamento EXPO, si sono anche imbavagliati in segno di protesta contro gli attacchi al Diritto di Sciopero e alla Democrazia della Rappresentanza.

In pochi mesi una mobilitazione spontanea nata dal basso in maniera trasversale e solidale, ha saputo rappresentare le legittime aspettative dei lavoratori da Nord a Sud Italia.

E’ soltanto un primo passo di un percorso attraverso il quale spiegheremo ai cittadini la truffa delle privatizzazioni e al contempo lotteremo per riscoprire la forza della unità del sindacalismo di base e di lotta.

Stringeremo anche i rapporti con gli altri coordinamenti di lavoratori che si stanno sviluppando in tutta Italia per unire le vertenze dei vari settori e riscattare un futuro di diritti e civiltà per questo paese.

Abbiamo appena cominciato!

Coordinamento Nazionale Autoferrotranvieri 27 Marzo 2015

Live Sicilia

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ARTICOLO SULLA MOBILITAZIONE A LIVORNO

Firenze :

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ARTICOLO QUINEWSFIRENZE

Ataf, autisti in presidio: il servizio stenta tra proteste e speranze

I dipendenti che si sono battuti contro la privatizzazione trovano conferma della loro protesta

Il trasporto pubblico da bene comune ed essenziale quale dovrebbe essere, è invece considerato dai governanti una merce di scambio dove sicurezza ed efficienza sono sovrastati da sfruttamento e speculazione” commentano i Cobas di Ataf nella giornata di mobilitazione per il trasporto locale. Colpa della congiuntura economica o della gestione libera dalle catene pubbliche?

Firenze è fortemente segnata dall’aspro dibattito in merito alla privatizzazione del servizio di trasporto. Numerose le segnalazioni per quanto riguarda i ritardi ed i disservizi, mentre la categoria degli autisti pretende maggiore serenità alla guida che risente dei cantieri stradali e delle lamentele dell’utenza, oltre agli episodi di aggressione a bordo da parte di chi, senza titolo di viaggio, si rifiuta di pagare.User comments

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Una situazione critica che rischia di lasciare Firenze a piedi? Secondo la direzione aziendale il servizio può migliorare, l’aumento del titolo di viaggio è stato richiesto seguendo questa motivazione. Molti però non lo hanno capito esclamando che “allora erano bravi anche quelli di prima”. Solo che “prima” era una tariffa pubblica.
Se le casse si svuotano, non è più Palazzo Vecchio, come socio di maggioranza, né altri comuni a dover provvedere al pareggio del bilancio.

Il privato, svincolato dal soggetto pubblico, è libero di mettere in atto una programmazione economica votata al profitto. Questa era la paura nelle infuocate sedute amministrative che hanno accompagnato la privatizzazione.
Questa era la speranza di chi in quella privatizzazione ha intravisto una soluzione a tutti i mali: basta sprechi, basta errori, il carrozzone diventa fuoriserie.

Ma gestire gli autobus rende oppure no? Un servizio scarso può creare profitto? L’allarme è suonato da alcuni mesi, gli stessi in cui si è iniziato a parlare con maggiore assiduità delle problematiche legate agli spostamenti urbani. Problematiche che esistono da tempi non sospetti quando la Provincia multava Ataf per i ritardi.
Le alternative per gli utenti sono poche: chi non ne ha prega che le vetture circolino anche a spinta.

La comunità fiorentina guarda con diffidenza alle continue manifestazioniUser comments

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di protesta che rallentano e sospendono ulteriormente il servizio, e forse per questo la nota dei Cobas recita: “Il diritto alla mobilità sta a cuore in primis a lavoratori e lavoratrici che si assumono l’onere e l’onore di trasportare i ragazzi nelle scuole, madri e padri di famiglia al lavoro, persone con necessità di cure ai presidi ospedalieri. I lavoratori del trasporto pubblico locale hanno un CCNL scaduto da otto anni in cui hanno anche subito cancellazioni di diritti base, intanto le aspettative degli utenti sono state bistrattate a suon di tagli ai sevizi e aumenti del costo dei biglietti. La strada delle privatizzazioni umilia i diritti di lavoratori e cittadini. Fermiamola” per mettere tutti sulla stessa barca. Non è l’Arca, può affondare, anche se si tratta di un autobus.

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