Il sorriso delle donne kurde: faro nell’oscurità imperialista

In questi giorni convulsi, dalla dichiarazione di guerra di Erdogan al Popolo kurdo, siamo stati sommersi dalle interpretazioni del caso: da chi tende a giustificare questa aggressione imperialista e, dall’altro lato, da chi esprime una crescente preoccupazione e solidarietà verso chi ha mobilitato tutte le sue forze, senza esclusione di genere, per la lotta contro l’islamizzazione coatta in Medio Oriente.

Come Coordinamento Donne Cobas Lavoro Privato non possiamo dimenticare il ruolo delle combattenti kurde contro l’avanzata dell’Isis, né possiamo dimenticare il trionfo del loro coraggio e della loro forza. Per questo, alle note di solidarietà espresse anche in piazza, vogliamo aggiungere la nostra forza e il nostro sostegno in particolare alle Donne kurde, dalle ragazze di Kobane fino all’ultima delle bambine nate sotto questo conflitto. 

Siamo di fronte all’ennesimo sfruttamento e all’ennesimo tradimento, le cui prime vittime sono sempre Donne.

E sebbene questo tradimento dell’Occidente abbia tutte le caratteristiche ormai note di chi “USA e getta” alleati e valori, all’insegna del profitto e del vantaggio belligerante. Stavolta l’aggressione è contro un popolo che ci ha già insegnato e sorpreso molto in questi anni.

Dunque non guarderemo alle donne kurde con lo sguardo compassionevole che si ha verso le donne tradite e sfruttate.

Guarderemo alle donne kurde perché sappiamo che sapranno ancora stupirci e darci lezione di dignità e autodeterminazione. 

Il loro sorriso mentre imbracciano le armi abbiamo imparato a viverlo come patrimonio collettivo, segno del contributo che le donne sanno dare in tutto il mondo, ogni volta che si raccolgono i capelli e “vanno”, che sia alla guerra o al lavoro, con indomabile forza e distintivo carattere.

Le donne kurde non sono e non saranno icone, ma fari nella notte imperialista. E nessuna oscurità è possibile dove brilla anche la più piccola luce.

Coordinamento Donne Cobas Lavoro Privato