RICOSTRUIRE KOBANE, sostenere la lotta in Kurdistan : 12 FEBBRAIO ROMA

12 febrbaio 2015E’ passato ormai un mese dal rientro della nostra “mini-delegazione” dai territori di conflitto di fronte Kobane e soprattutto è arrivata la sua liberazione. Una lotta eroica durata 134 giorni che ha trasformato questa città in una Stalingrado moderna. La liberazione di Kobane però non significa la fine della Guerra. Nonostante l’avanzata delle forze di liberazione restano nelle mani dello Stato Islamico i territori restanti del CANTONE. Restano anche nelle mani dell’IS il resto dei territori Kurdi in Iraq. Complessivamente, a leggere i dispacci militari di YPG-YPJ-HPG si ha la percezione la resistenza di Kobane abbia permesso all’intero movimento kurdo di riprendersi dalle difficoltà patite con l’avanzata delle bandiere nere dell’IS. Alla sua resistenza si sono aggiunti nuovi soggetti che riconoscono il Confederalismo Democratico come un processo di Autonomia vera (è il caso degli Yazidi) o che riconoscono nell’autoritarismo e nelle brutalità delle milizie del califfato un nemico da sconfiggere.


Parleremo di questo nella iniziativa che i COBAS stanno organizzando presso la SEDE di ROMA il 12 Febbraio 2015 – ORE 18,30 (puntuali) e che per la prima volta sarà trasmessa in video streaming

http://www.ustream.tv/channel/cobas-lavoro-privato
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La spinta militare però non deve distogliere dagli aspetti politici di questo processo che è tutto costituente e si esprime a vari i livelli: Nel Rojava con la resistenza militare all’IS e agli attacchi dell’esercito di ASSAD, ma anche con la costruzione della società dei popoli della regione; in Turchia e in IRAN resistendo alla continua repressione dei rispettivi Governi, a livello internazionale dando forza alla campagna per la liberazione di OCALAN e soprattutto per la cancellazione del PKK dalle liste delle organizzazioni terroriste.

In tutta Italia e in tutta Europa iniziative di solidarietà si stanno dispiegando per sostenere questo appuntamento con la Storia, che non è solo per i Kurdi. E’ per tutti noi, per l’umanità.

La brutalità che si esprime nei territori controllati dall’IS ci proietta però di fronte ad uno scenario inquietante. Le barbare esecuzioni degli ostaggi, come pure il rogo dei libri nelle piazze di MOSUL stanno stuzzicando i pruriti delle forze della Coalizione Internazionale. Il suo coinvolgimento nei bombardamenti di Kobane è stato un importante sostegno alla resistenza delle Forze di Liberazione Kurde. Ma non determinante, nel senso che si è trattato di un aiuto con il contagocce, mirato più a contenere L’IS che a spazzarlo via. L’aspetto pericoloso va inquadrato nella tentazione della coalizione di intervenire sul campo che legittimi una azione di contenimento della Rivoluzione nel Rojava.

Sullo sfondo poi resta la complicità della Turchia e di Erdogan ampiamente documentata dalle forze Kurde in un gioco al “Risiko” nel quadrante mediorientale dove però l’esperienza del Rojava sta giocando un ruolo di destabilizzazione dei vecchi equilibri ponendo al centro i valori dell’uguaglianza e della solidarietà tra i popoli.

La solidarietà internazionale è attivissima. E’ veramente difficile tenere il conto delle iniziative che in Italia sono ormai decine in tutte le città grandi e piccole. Un riscoperto internazionalismo che spazza via anche le approssimazioni cui ci eravamo abituati negli anni passati. Un meccanismo di approfondimento e di messa in discussione anche dell’agire per il cambiamento della nostra società, dei valori legati all’uso della forza e del consenso popolare la difesa di un progetto politico universale.
UFFICIO D’INFORMAZIONE KURDISTAN IN ITALIA

RETE ITALIANA DI SOLIDARIETA’ KURDISTAN-ITALIA

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