Le forze politiche che sostengono la Giunta Rocca alla Regione Lazio avevano promesso, in campagna elettorale, che, una volta al comando della Regione, avrebbero messo definitivamente fine allo sfruttamento dei precari che operano nei CUP e nei servizi amministrativi delle ASL e A.O. Donne e uomini che per decenni sono stati ingiustamente costretti a sopravvivere, passando da appalto in appalto, con retribuzioni ben al di sotto dei mille euro, sempre con la paura di perdere il posto di lavoro.
Ebbene, ora la Giunta Rocca e le forze politiche che governano la Regione Lazio devono spiegare quale sia il significato delle promesse fatte e se il vertice della ASL Roma 3 ha agito autonomamente oppure NO.
La ASL Roma 3, su indicazione della Regione Lazio, ha bandito una gara “ponte” per il rinnovo dell’appalto dei servizi CUP e amministrativi, con scadenza 16 ottobre p.v..
Peccato però che la direzione della ASL Roma 3 abbia deciso di ignorare quanto previsto dal codice degli appalti in tema di clausole sociali, pubblicando una cialtronesca gara dove non si prevede che «l’aggiudicatario dell’appalto è tenuto ad assorbire prioritariamente nel proprio organico il personale già operante alle dipendenze dell’aggiudicatario uscente», né che «L’appaltatore subentrante, in particolare, assume l’obbligo di assorbire prioritariamente, con carattere di continuità i lavoratori già direttamente utilizzati dall’appaltatore uscente nella prestazione dei servizi oggetto di appalto, a condizioni normative, retributive e di tutela del rapporto di lavoro non peggiorative rispetto a quelle preesistenti, senza periodo di prova con riconoscimento dell’anzianità di servizio maturata e maturanda e di assicurare i diritti individuali acquisiti» (clausole contenute, invece, sia nella gara centralizzata in precedenza pubblicata durante la Giunta Zingaretti, sia nella gara pubblicata dalla ASL Roma 6 questa estate). Al contrario, la Direzione della ASL Roma 3 nel capitolato tecnico ha dichiarato espressamente la sua volontà di tutelare e salvaguardare gli attuali livelli occupazionali solo per ciò che concerne le categorie svantaggiate, seppure in armonia con i principi di libera impresa, che, in ogni caso, la Ditta dovrà impiegare personale di assoluta fiducia e di provata riservatezza». A riprova di non volere la stabilità occupazionale del personale già impiegato, La Asl Roma 3 ha omesso di allegare tra i documenti di gara l’elenco del personale impiegato, diversamente da quanto avviene normalmente nelle gare di appalto.
Chi ha deciso di fare la guerra ai precari che lavorano in appalto?! La giunta Rocca oppure il Direttore Generale, Francesca Milito, e il Direttore Amministrativo, Francesca Merli, della ASL Roma 3?!
La gara per i servizi CUP della ASL Roma 3 è un precedente pericoloso per tutti gli appalti e deve essere immediatamente annullata!
Il vertice della ASL Roma 3 deve essere azzerato per incompetenza manifesta!
i lavoratori in appalto chiedono
- giustizia per gli anni in cui hanno subito trattamenti economici e normativi discriminatori, umilianti, senza alcun rispetto per la dignità della persona;
- la stabilità del posto di lavoro, una giusta retribuzione e il corretto inquadramento in coerenza con le mansioni effettivamente svolte
Lunedì 9 ottobre – sciopero intero turno
delle lavoratrici e dei lavoratori in appalto addetti ai servizi CUP, del ReCup, dei Centralini e Centrali operative, dei servizi amministrativi delle ASL e Aziende Ospedaliere della Regione Lazio
Dalle ore 10 presidio davanti la sede della Regione Lazio
Roma – Piazza Oderico Da Pordenone
Roma, 4 ottobre 2023
Cobas del Lavoro Privato