MOSE VENEZIA : 10 Ottobre Prima udienza del Tribunale Internazionale dei Popoli

l43-nomose-140605163602_mediumDopo aver pubblicato il 31 agosto scorso l’articolo con cui si parlave dell’incidente ad un cassone del MOSE, un comunicato di AMBIENTE VENEZIA, associazione che da anni di batte insieme a molte realtà contro il megaprogetto inutile, entra nel merito delle affermazioni fatte intorno l’incidente e annuncia per il 10 OTTOBRE 2015 la prima udienza del TRIBUNALE INTERNAZIONALE DEI POPOLI che giudicherà il progetto.

COMUNICATO AMBIENTEVENEZIA DOPO L’INCIDENTE NASCOSTO AD UN CASSONE DEL MOSE

Dopo aver visto i vari commenti pubblicati sui giornali su quanto accaduto inviamo una nuova lettera aperta sulla vicenda MOSE

 Lettera aperta sulla vicenda MOSE – Dopo le visite pubblicitarie ai Cantieri del MOSE …dopo l’ennesimo incidente nascosto….si procederà alle verifiche e ai confronti tecnici richiesti da molti anni?

 Uno dei nostri manifesti storici diceva: “Il MOSE serve solo a chi lo fa” e un altro diceva: “Il MOSE è un Bidone!”

image1Dopo molti anni le indagini della Magistratura ci hanno dato ragione! Lo scandalo del Mose non è solo una storia di ordinaria corruzione; Il progetto Mose è stato scelto dal monopolista non perché il migliore, a confronto con altri, ma perché è il più costoso, nonché il più impattante sull’ambiente, e perché richiede una manutenzione la più costosa.

Dalle risultanze dell’inchiesta emerge con chiarezza che il CVN, la cupola del Mose, non aveva alcun bisogno di pagare tangenti per vincere gli appalti dei lavori, avendone – per legge – la concessione unica, cioè il monopolio degli studi, delle sperimentazioni, delle opere e persino dei controlli sulle opere.

I fondi neri, le mazzette, le retrocessioni di fatture false, le sponsorizzazioni e regalie, servivano in realtà per pagare i preposti al rilascio di pareri ed autorizzazioni (i vari via libera delle Commissioni Regionali VIA e di Salvaguardia, i silenzi del Magistrato alle Acque, i vari passaggi tecnici ai Ministeri e i via libera ai pagamenti del Cipe), nonché comprarsi il consenso in città.

 Il 23 luglio 2015 c’è stata una visita a Venezia nei cantieri del Progetto Mose del Ministro alle Infrastrutture Delrio, del Presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione Cantone e dei Commissari Straordinari del Consorzio Venezia Nuova nominati dal Prefetto di Roma, del Presidente della Ragione Veneto del Sindaco di Venezia e del Sindaco di Chioggia. Tutti hanno fatto entusiastiche dichiarazioni dopo aver visto una prova di “galleggiamento” di alcune paratoie in una giornata senza vento, senza onde e nell’ora di “morto d’acqua”……

 Oggi dopo l’ennesimo incidente “taciuto” e nascosto ai Cantieri del MOSE approfittiamo per chiedere al Ministro, al Presidente Anticorruzione e ai Commissari straordinari del CVN se hanno avuto modo di prendere visione delle nostre lettere e del materiale documentale che abbiamo inviato a novembre e dicembre del 2014 sulla vicenda MOSE.

 Ci riferiamo in particolare a quanto è emerso già nel 2009 dallo studio eseguito su incarico del Comune di Venezia dalla Società Principia società leader mondiale nel campo della modellistica, emerge che le paratoie con particolari condizioni di mare ( spettro con altezza d’onda significativa di 2,2 metri e periodo di picco di 8 secondi ) manifestano un comportamento caratterizzato da instabilità dinamica ( estrema conseguenza della risonanza ) “ con elevata amplificazione dinamica “ e quindi una incontrollata ed irregolare amplificazione dell’angolo di oscillazione che, in queste condizioni, mette in discussione l’efficacia stessa della barriera di contenimento del dislivello di marea e comunque non consente, con gli elementi di analisi esistenti normalmente impiegati nella progettazione di opere marine, una valutazione affidabile delle oscillazioni e dei carichi massimi di progetto.

Successivamente alla pubblicazione dello studio di Principia il Comitato Tecnico di Magistratura del Magistrato alle Acque di Venezia redige un documento ( 19 novembre 2009 ) volto a mettere in dubbio la validità dei risultati del rapporto di Principia .

Al documento del Comitato Tecnico di Magistratura fa seguito una risposta scritta della società Principia che nel confermare la correttezza del proprio studio ribadisce l’instabilità delle paratoie del MoSE ( a differenza delle paratoie a gravità confrontate che invece con le stesse tecniche di modellazione e per le stesse configurazioni di progetto risultano essere stabili e quindi modellabili ).

 Va fatto rilevare che:

Il documento del Comitato Tecnico di Magistratura, non porta alcuna evidenza di prove o risultati di calcolo che possono smentire i risultati dello studio di Principia,

Non c’è mai stato un contradditorio tecnico scientifico che avrebbe verosimilmente evidenziato al suo interno errori ed incompetenze per rifiuto al confronto del Magistrato alle Acque e del Consorzio Venezia Nuova.

Dopo il cambio dell’Amministrazione Comunale di Venezia avvenuto nel maggio del 2010, il Comune di Venezia non ha più insistito nel chiedere una verifica tecnica.

Presidente del Magistrato alle Acque era Cuccioletta, Presidente del Consorzio Venezia Nuova era Mazzacurati e sindaco del Comune di Venezia era Orsoni (tutti e tre coinvolti nelle indagini della magistratura).

In tale contesto appare quanto mai urgente, addivenire ad una valutazione affidabile sulle risultanze dello studio di Principia sul progetto MoSE verificando con conoscenze delle più recenti metodologie di analisi e modellazione, veramente terzi rispetto al progetto stesso, gli aspetti tecnico-scientifici connessi al comportamento dinamico delle paratoie ed alla loro sicurezza.

Infine si renderebbe necessario precisare che quando si parla di collaudo esso va inteso non per constatare il sollevamento delle paratoie, magari in condizioni meteo marine favorevoli che attestano semplicemente il principio di Archimede che non ha certo bisogno di conferme, ma quando si registreranno quelle condizioni critiche di mare simulate da Principia ( schiera completata in bocca di Malamocco con onde alte 2,2 metri e periodo di picco di 8 secondi ).

 Inoltre emerge dalle pagine dell’inchiesta della Magistratura (riportate anche nelle pagine di recenti libri) con gli interrogatori dei costruttori che, per pagare la cupola del CVN, “giocavano” sul ferro e sul cemento dei cassoni e sui sassi dall’Istria per le scogliere e le lunate, travolte dalla prima mareggiata.

Il 12% di oneri del concessionario riservati al CVN sul prezzo di ogni lavoro, è stata definita una vera e propria tangente legalizzata per la cupola del Mose (che può essere ridotta al 6%)

Su tutti questi temi ci si attende un dovuta trasparenza che l’ambiente criminoso con cui operava il sistema MoSE. ha sempre impedito; oggi si pretende un chiarimento prima che si arrivi ad un punto di non ritorno o a dover verificare con le opere installate quello che poteva e doveva essere verificato in fase di esecuzione e di approvazione del progetto.

 Chiediamo che venga nominata un’Authority indipendente costituita da tecnici e scienziati super partes per un ispezione su quanto hanno fatto e sulla possibilità di eventuali varianti in corso d’opera che evitino le criticità sul funzionamento delle paratie.

 Visto che in tutti questi anni le mobilitazioni cittadine, le petizioni popolari sottoscritte da 12.500 persone, le numerosissime denunce e segnalazioni fatte a tutti i livelli politici, istituzionali e giudiziari sono rimaste del tutto inascoltate e sono state cestinate o archiviate

Abbiamo presentato un esposto al Tribunale Permanente dei Popoli sulla vicenda MOSE

Il Tribunale Permanente dei Popoli ha accettato di esaminare il caso MOSE, ci sarà il 10 ottobre un incontro/udienza preliminare a Venezia dove saranno presenti Gianni Tognoni, Segretario Generale del Tribunale Permanente dei Popoli, e di uno o più membri del TPP.

Dal 5 al 8 novembre a Torino ci saranno le udienze finali che affronteranno anche altri tre casi di Grandi Opere in Europa .

 Venezia 01 settembre 2015

Per l’Associazione AmbienteVenezia
Armando Danella
Stefano Fiorin
Luciano Mazzolin
Stefano Micheletti

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