Tanto tuonò che piovve… Telecontact in vendita

Si realizza così quello che avevamo paventato e denunciato sin dai tempi del Piano Industriale di Labriola (2022), quando annunciò il via alla separazione di Fibercop. Qualcuno lo ricorderà ma TCC non compariva mai nelle slide che parlavano della Serv.CO.

Abbiamo appreso quindi nei giorni scorsi che il Gruppo TIM ha avviato la procedura per la cessione della società da nuova Spa che dovrebbe essere costituita da TCC appunto ed un ramo d’azienda del Gruppo DISTRIBUZIONE. Nelle comunicazioni ufficiali si legge di una partecipazione di POSTE ITALIANE.

Una svendita annunciata. Laddove le regole sono quelle del mercato è abbastanza ovvio che le professionalità e il personale siano degli orpelli da sacrificare ai bilanci e alla speculazione finanziaria che regna sui piani industriali.

Questa è la sintetica e semplicissima verità che anche i lavoratori e le lavoratrici hanno sempre sottovalutato, rifiutando di organizzarsi in prima persona e non ascoltando i segnali che venivano dal mondo sindacale più attento e critico.

Del resto quando TELECONTACT scomparve dalle slide che ne annunciavano la fine, o meglio l’uscita dal gruppo TIM (2022/2023), era abbastanza chiaro che negli intenti di Labriola e dello Stato (ricordiamo sempre in Tim c’era la partecipazione di CASSA DEPOSITI E PRESTITI prima e POSTE ITALIANE ora nel capitale azionario) c’era la liquidazione di 1599 persone.

Il progetto, da come si legge nei documenti presentati, prevede quindi la cessione dell’intera TCC e di un ramo d’Azienda di Gruppo Distribuzione ad una nuova società chiamata DNA che per nascere accederebbe ai fondi pubblici previsti per le aggregazioni di imprese…(siamo sempre alle solite: SOLDI PUBBLICI AI PADRONI e AI GRUPPI FINANZIARI…rischio d’impresa Zero!)

Conoscendo bene i pescecani del Gruppo DISTRIBUZIONE, del clientelismo sindacale all’interno dell’azienda, delle relazioni tossiche con i vertici di TIM, della arroganza di Poste Italiane (complice fra l’altro del Genocidio Palestinese) il rischio costante della uscita della futura azienda dal CONTRATTO NAZIONALE DELLE TLC, pensiamo sia necessario che i lavoratori e le lavoratrici si organizzino senza perdere altro tempo prezioso.

Del resto TCC proviene ed è il frutto di una storia importante di lotte contro la precarietà e lo sfruttamento e sono ancora molti i lavoratori e le lavoratrici che conoscono il modo di agire dei COBAS.

Roma 29/10/2025

COBAS TIM – COBAS FIBERCOP