Il Tfr in busta paga non conviene praticamente a nessuno: vale pochi euro in più in tasca e solo se si guadagna così poco da rimanere nell’area no tax e quindi non pagherà tasse neanche sulla quota TFR.
Conviene, ma bisogna stare molto attenti, a chi riceve una retribuzione lorda tra gli 8326,00 e gli 9001,00 euro, perchè con il TFR che aumenta l’imponibile, pare che spetterebberro gli 80 euri.
Ma poi basta un solo euro in più e arriva una tranvata … un vera tranvata.
Retribuzione lorda: 9002,00 è il numero infernale: per un unico euro in più, il tfr in busta paga ti costa molto, ma molto caro: per metterti in tasca 471,67 euro da spendere oggi invece di domani, l’esborso è unasopratassa aggiutiva rispetto al regime attuale di 108.76 euro, che è ben il 23,06% del TFR che ti sei messo in tasca. Altro che TAEG.
Un picco clamoroso a 31.000,00 euro lordi di retribuzione (ma che avranno mai fatto di male mai costoro): per 108.49 euro in più al mese da spendere, pagano all’anno ben 466,65 euro in più di tasse, il 35,85%.
Dopo di che l’esborso rallenta con regolarità fino a diventare conveniente rispetto alle usuali forme di finanziamento, prestito o mutuo. Come lo Sceriffo di Nottingham insegna, per far soldi, bisogna toglier di più a chi meno ha.
A ben vedere, il TFR lo chiederà solo chi stà alla frutta, chi i soldi se li gioca, chi li ha già spesi e non riesce a pagare buffi. Chi insomma stava per chiederli all’amico di quell’amico. Tanto è una scelta volontaria.
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COBAS LAVORO PRIVATO – ROMA
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