Cobas Settore Vigilanza – Il famoso costo del lavoro

Dal 1990 al 2020 l’Italia è, fra i paesi membri dell’Europa, l’unico in cui i salari medi sono diminuiti del 3%.

Questo a fronte degli aumenti che invece gli altri paesi hanno avuto.

Guardando la serie storica della Banca d’Italia degli ultimi 40 anni, attualizzando i salari anno per anno al costo dell’inflazione e rapportando i salari ai decenni scorsi con l’attuale potere d’acquisto, si può vedere che i ¾ dei lavoratori oggi percepisce un salario medio in linea con quello degli anni ’80.

In sostanza i lavoratori guadagnano oggi quanto guadagnavano negli anni ’80. Quindi i salari sono stagnanti da 40 anni.

I datori di lavoro si lamentano che in Italia il costo del lavoro è troppo alto rispetto agli altri paesi europei.

Questa sarebbe la ragione che gli impedirebbe di aumentare i salari.

In realtà il costo del lavoro in Italia è in linea con quello degli altri paesi, anche sommando il carico fiscale.

Ad esempio Svezia e Francia hanno salari e costi accessori più alti, ma nonostante questo il costo del lavoro complessivo in Italia resta nella media.

Quindi non è vero che abbiamo un costo del lavoro particolarmente alto.

Quindi non è vero che è il costo del lavoro che impedisce l’aumento della retribuzione.

Il salario basso è solo un modo per guadagnare sul lavoro.

Il salario basso è solo un modo per guadagnare sul lavoro di ogni singolo lavoratore, generando un danno alle famiglie che è palesemente visibile.

È facile sfruttare il lavoro per farne una fonte di lucro perchè manca in Italia un’indicizzazione dei salari.

È indiscutibile che nel nostro amato Paese c’è un bisogno urgente di aumentare i salari soprattutto per il forte aumento dell’inflazione che non pare arrestarsi.

Considerato che la retribuzione nella vigilanza privata era già bassa da anni, non possiamo credere alla solita scusa dei datori sul costo del lavoro.

Ma i datori non vogliono cedere sugli aumenti, soprattutto non vogliono cedere una parte dei loro grandi guadagni a favore delle famiglie.

Di certo un aumento non li farebbe diventare poveri come invece sta succedendo a tante famiglie.

Le prossime iniziative di lotta dovranno essere più incisive.

Occorreranno scioperi più lunghi della semplice giornata di astensione.

Occorreranno manifestazioni ripetute, cortei lunghi che si snodino per tutte le città d’Italia e presidi davanti alle sedi istituzionali per sensibilizzare al problema.

COBAS lavoro privato – Settore Vigilanza