Le multinazionali del commercio proseguono feroci nell’attacco al diritto alla festa dei lavoratori e comunicano le prossime aperture di Pasqua e Pasquetta. Le aziende e i grandi proprietari di centri commerciali e outlet sono ingorda assai e non si accontentano dei profitti da capogiro. Le multinazionali del “qualsiasi cosa” a basso costo hanno mangiato lo spazio dei piccoli e medi commerciati, attraverso una concorrenza spietata che poggia le proprie fondamenta sulla compressione dei salari e dei diritti di milioni di lavoratori. Ma tutto ciò non basta e allora, con un colpo di spugna, sottraggono altri giorni rossi di calendario ai propri dipendenti.
Ed è proprio il tempo negato, quello del lavoro domenicale e festivo sottratto a queste donne e questi uomini, il vero cuore del problema. Nell’immaginario collettivo queste aziende rappresentano molto spesso il concept della famiglia. Dimensioni di fatto negate ai propri lavoratori. Questa è una deriva destinata a tenere aperti questi non luoghi anche a Natale, anche a Capodanno. E quando non basterà più il calendario, saranno anche capaci di costruire il 366° giorno dell’anno o la 25esima ora giornaliera.
Ma io voglio ricordare a lavoratori che il diritto al riposo festivo è inalienabile. Voglio ricordare loro che lo ha stabilito la Corte di Cassazione in più riprese. Insomma, il diritto assoluto di vivere la famiglia, la propria casa e di avere una dignitosa vita sociale, non può continuare ad essere minato dai templi dello shopping, aperti 7 giorni su 7, a volte anche di notte, e dalle sfrenate regole del consumismo che vogliono scandire ogni istante della nostra quotidianità.
Su questi temi continueremo le nostre battaglie nei luoghi di lavoro per restituire la libertà di vivere la propria vita ai milioni di lavoratori e lavoratrici del commercio, schiacciati dalle aperture selvagge dei negozi e dei centri commerciali.
Cobas Lavoro Privato – Settore Commercio