Ambiente e Beni Comuni


NO TAV UNA SETTIMANA PIENA !

Dal 25 Febbraio ad oggi dieci giorni di incessanti iniziative che vanno dalla manifestazione oceanica da Bussoleno a Susa, agli espropri illegali con il tentato omicidio di LUCA ABBA’, fino agli sgomberi violenti dell’autostrada, la risposta determinata del POPOLO della VALLE e la solidarietà manifestata in centinaia di iniziative in tutto il PAESE e in EUROPA.  Le denunce e l’elenco delle mobilitazioni alle quali hanno partecipato anche i COBAS li trovate sulla HOME PAGE della CONFEDERAZIONE.



COLOMBIA : 14/02 L’ENEL PREPARA IL MASSACRO

Da un lato ci sono centinaia di persone, pescatori, costruttori, braccianti, contadini e mezzadri, accampati lungo il fiume. Dall’altro buldozer, scavatrici, luci che illuminano a giorno il cantiere degli italiani e degli spagnoli. In mezzo esercito e ESMAD, i tristemente famosi squadroni antisommossa colombiani che dalla loro creazione ad oggi, hanno ucciso decine di presone reprimendo il dissenso.






VAL SUSA = UNA LOTTA DI TUTTI E TUTTE

Nelle prime ore del 26 Gennaio in tutta Italia, ma soprattutto a Torino e in Val Susa si sono verificati arresti contro persone accusate di aver partecipato alla resistenza NO TAV. Si tratta di Giovani e meno giovani (anche consiglieri comunali) che hanno scelto di stare dalla parte della difesa del territorio contro la speculazione e contro un progetto inutile e dannoso.

Lo STATO ITALIANO ha deciso di investire miliardi di Euro in un progetto che quando entrerà in funzione non porterà alcun beneficio economico al paese, ai lavoratori e alle lavoratrici, a coloro i quali usano le ferrovie per spostarsi. Anzi ! mentre da una parte si investe in mega progetti inutili, dall’altra si taglia i fondi per i trasporti che servono: Tagliate le linee notturne TORINO – ROMA, ridotti i collegamenti al SUD, licenziati i lavoratori e le lavoratrici dei servizi che vi erano impiegati, per non parlare delle ODISSEE DEI PENDOLARI.




ABRUZZO: la lotta per l’acqua non si arresta!

Anche in Abruzzo la lotta per il rispetto del RISULTATO REFERENDARIO prosegue anche sotto le feste. Riportiamo una mail ed un comunicato dei comitati che fanno il punto della situazione. Ciao a tutti, In Abruzzo stiamo conducendo una battaglia territoriale e globale che non si è fermata nemmeno durante le feste. Forse i poteri forti pensavano che andassimo in ferie ma così non è stato.



IL PONTE DI MESSINA CATASTROFE IDROGEOLOGICA

Di Antonio Mazzeo. Cantieri, linee ferroviarie e arterie stradali, enormi discariche a cielo aperto dove stipare milioni di metri cubi di scavi: tutti da realizzare in aree ad altissimo rischio idrogeologico dove l’erosione dei terreni sembra procedere inarrestabile. Le ultime fiumare da cementificare e trasformare in grandi vie di comunicazione o parcheggi, destinate a straripare in caso di piogge intense ed ingoiare case ed esseri viventi. La lettura delle carte progettuali del Ponte di Messina rivela le mille insensatezze di chi si ostina a tenere in vita il mito-mostro del collegamento stabile sullo Stretto, in un territorio stuprato e annientato da costruzioni selvagge, anonime, prive di spazi verdi o servizi pubblici, squallidi centri-dormitori disumanizzati e disumanizzanti.



26 novembre una bella giornata di lotta!

Almeno 50000 acquaioli hanno dato vita alla manifestazione nazionale, che a Roma in corteo ha sfilato per ore  da p.za   della Repubblica  a p.za Bocca della Verità , divenuta il simbolo della vittoria referendaria; tra questi  i Cobas che erano di gran lunga l’organizzazione sindacale più partecipe, con il significativo striscione “ acqua bene comune: autoriduzione , pubblicizzazione“.